venerdì 30 gennaio 2009

Salvatore Borsellino a Piazza Farnese

Aiutatemi a spiegare questa Italia. A chi incontro in terra australe ed è convinto che il bel paese sia il paradiso in terra, e non sa quanto orrore ci portiamo addosso. A chi viene dalla mia terra ed è convinto che nulla si possa fare e che tutto il mondo sia paese di mafia e di bugie a reti unificate. Aiutatemi a tradurre, a raccontare, a sostenere questa resistenza. Facciamo rete, battete un colpo, non siamo soli.

giovedì 29 gennaio 2009

Trasloco lampo

Domenica scorsa ho risposto ad un annuncio online per una stanza a Brunswick. Non mi aspettavo niente ma ho provato comunque, la stanzetta a North Fitzroy iniziava a manifestare la sua inadeguatezza soprattutto in termini di luce e spazio (per non parlare dell`atmosfera di casa, che sembra più un campeggio, ma basta lamentarsi). Lunedì ho avuto risposta, martedì ho visionato la casetta (delizia delle delizie), mercoledì ho ricevuto responso positivo, giovedì ho impacchettato e  venerdì a mezzogiorno il trasloco era finito. Ci sarebbero  altre chicche, coincidenze, novità ed interessanti considerazioni da fare ma non sono in grado di raccontarle oggi, a Melbourne ci sono quaranta gradi da due giorni ed il cervello collettivo (e dunque anche il mio piccolo personale) si sta sciogliendo, 

il vento che solitamente rinfresca le idee ed i follicoli cutanei ora raccoglie il bollore dell`asfalto e lo ributta in faccia ancora più rovente, un signore stamattina è impazzito e ha lanciato la figlia quattrenne dal ponte (non so come mai non riesco ad inserire link, comunque se andate su http://www.theage.com.au/ trovate la notizia) 

e mentre mi guardo i video della manifestazione in piazza Farnese e penso a come riuscire a raccontare meglio, in modo più chiaro e conciso, la situazione italiana qui, quella australiana a voi, spero che i miei amici raccolgano l`invito a scrivere delle loro esperienze in comunità aborigene, in gruppi culturali di diverse geografie, in situazioni di viaggio e di circo (i miei compagni di casa saranno tutti in tour a breve e a me toccherà mettere allarmi e post it per ricordarmi di annaffiare il pomodoro) così da potermi concentrare sulla traduzione e sulla resa di racconti dalla viva voce di chi ha digerito quei pezzi di vita.

Se poi andasse anche a voi di scrivere qualcosina di vissuto in prima persona (per esempio proprio un racconto della manifestazione di piazza Farnese) io andrei in visibilio, mi scuoterei dal torpore del calore ed attiverei la doppia funzione di traduzione appassionata e di umile accettazione delle correzioni e dei consigli per una migliore stesura della stessa, al fine di capirci un po` meglio, tra tutti quanti, e magari riuscire anche a mettere in moto il meraviglioso meccanismo creativo del parto di idee e di progetti comuni. Ma forse mi sto allargando troppo, il caldo mi sta montando la testa, io continuo però a proporre e pensare queste cose tutto l`anno e spero che qualcosa si muova.

Abbracci sudati salati e ricchi di sali minerali dipersi nella lunga camminata di ritorno da Salvo (mobili usati del Salvation Army), vorrei tanto ricevere qualche foto della bassa innevata, da tenere accanto al letto e da leccare quando proprio non ce la fo più.

lunedì 12 gennaio 2009

Possibilismi sghembi ed elastiche certezze

Posso farcela a sopravvivere ancora fino sabato con frigo semivuoto, mancanza di sonno, telefono-orologio-lavatrice impazziti, il piede ancora un po` dolorante (ma quasi completamente sgonfio, ormai) per essere stata lanciata da Tommaso Speranza al parco domenica mentre con E.D. si provava a fare contact dance (con grande gioia nostra e reazioni generalmente piacevoli intorno) al tramonto.
Posso farcela a trasferire foto da macchina e cellulare scarichi, posso riuscire a fare tutte le cose che ho in lista senza grossi casini e senza avere un`agenda (almeno fino a quando non cambio telefono). Posso tirarmi insieme, bere il te` al sole prima di riandare, con calma, per la prima volta a una specie di convivio di contact dance, non escludere di parteciparvi (lo deciderà il piede), non escludere di cambiare idea ma ricordarmi che ultimamente mi piace molto fare stretching esistenziale. La vita attiva, lentamente, inaspettatamente, sta diventando un nuovo ago denominatore di equilibrio, mentre il nido in sè e gli interni stanno perdendo la loro dimensione totalizzante. Mi sto australianizzando, insomma, o forse sono solo riuscita a venire un poco di più a patti col volanismo (il termine nomadismo mi suona bemolle oggi).
Di sicuro c`è solo il caldo di questo istante, quello di domani (suona strano ma dopo un anno di piogge e freddo inaspettate alle previsioni di 39 gradi ho pensato "finalmente") viene preannunciato e rimbalzante di voce in voce, probabile ma mai certo, concetto che a Melbourne non e` mai dato associare al clima. Posso permettermi di non vedere nulla, per qualche istante, ogni volta che rientro nella buia mia stanzetta dal sole assoluto enorme e cantante là fuori, posso rilassarmi ed aspettare un attimo (o al massimo muovermi al buio, cosa che senza occhiali mi ritrovo a fare sempre) e star serena: il mondo prima o poi riappare sempre per quello che è. Se non lo riconosco vuol dire che la mia idea su di lui è rimasta indietro. Dunque di certo c`è che prima o poi un mondo riappare, non si sa in quale forma esattamente, ma qualcosa solitamente emerge.

Ora ad esempio vedo assai bene di aver bisogno di un ripasso sugli accenti in italiano. Chi ha voglia di correggermi vince un vasetto di sugo ai piselli.

martedì 6 gennaio 2009

Continua...

Conclusa l`impresa, ignara dell` agguato me ne sono andata alla festa di Nick, poi mi son fatta trascinare via e ho fatto male, e` stata una notte strana, dolorosa ma consapevole, come la fine di un circolo vizioso.

Oggi ho poi incontrato la poliziotta che vuol conversare in Italiano. I suoi genitori sono venuti dalla Sicilia, come confermail suo cognome. La sorpresa e` che era pianista, ora fa una marea di sport e ha credo cinque tavole da surf. 

Il futuro non e` piu` quello di una volta. Non credo d`essere la sola a pensare che il cerchio delle possibilita` si sia di molto allargato (nulla e` semplice, molto e` possibile). 

sabato 3 gennaio 2009

A ritroso

La mia teiera preferita coperta di polvere per le impronte che la polizia raccoglie anche sul tavolino in cucina, quello davanti alla finestra che qualcuno ha forzato l`ultimo dell`anno per rubare le chiavi di una macchina (con macchina annessa, ma che domande fate?) e una sacca di Sasch, fratello di Zac, ospite da noi per qualche giorno. Niente altro è stato rubato i nessuna altra stanza, nessun portatile (tra Tom e me abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo) neanche un anellino di stagno. La poliziotta è simpatica, ci siamo scambiate i numeri perchè cerca qualcuno per fare pratica di italiano che impara dall`ipod quando fa jogging da diversi anni.

A dire il vero qualche sentore potevo avercelo quando un tizio è venuto a chiedere di un precedente inquilino insistendo a tentoni (non esiste nessun piano di sopra, non conosco messuno, ciao) ma ero presa dai postumi della tradizionale tosatura ciclica della pecora marrone della famiglia, per motivi che come sempre racchiudono:
 
poco tempo da dedicare al giardinaggio della giungla, bisogno di osmosi termica tra la mia testa e il cielo, scelta di non predisporre comodi luoghi in cui nascondere il linguaggio del mio volto
 
e tanti altri che potete anche creare voi se un giorno piove, governo prescritto.
Dunque da me sola ho iniziato il rito con strumenti che temevo a ragione inadatti, costringendomi ad uscire a metà dell`opera con un buffo cappallo a comprare un apposito dispositivo elettrico.
Seconda puntata quando blogger decide che ha voglia di caricare una terza foto, magari domani.

Ah, si`, buon anno...