lunedì 12 gennaio 2009

Possibilismi sghembi ed elastiche certezze

Posso farcela a sopravvivere ancora fino sabato con frigo semivuoto, mancanza di sonno, telefono-orologio-lavatrice impazziti, il piede ancora un po` dolorante (ma quasi completamente sgonfio, ormai) per essere stata lanciata da Tommaso Speranza al parco domenica mentre con E.D. si provava a fare contact dance (con grande gioia nostra e reazioni generalmente piacevoli intorno) al tramonto.
Posso farcela a trasferire foto da macchina e cellulare scarichi, posso riuscire a fare tutte le cose che ho in lista senza grossi casini e senza avere un`agenda (almeno fino a quando non cambio telefono). Posso tirarmi insieme, bere il te` al sole prima di riandare, con calma, per la prima volta a una specie di convivio di contact dance, non escludere di parteciparvi (lo deciderà il piede), non escludere di cambiare idea ma ricordarmi che ultimamente mi piace molto fare stretching esistenziale. La vita attiva, lentamente, inaspettatamente, sta diventando un nuovo ago denominatore di equilibrio, mentre il nido in sè e gli interni stanno perdendo la loro dimensione totalizzante. Mi sto australianizzando, insomma, o forse sono solo riuscita a venire un poco di più a patti col volanismo (il termine nomadismo mi suona bemolle oggi).
Di sicuro c`è solo il caldo di questo istante, quello di domani (suona strano ma dopo un anno di piogge e freddo inaspettate alle previsioni di 39 gradi ho pensato "finalmente") viene preannunciato e rimbalzante di voce in voce, probabile ma mai certo, concetto che a Melbourne non e` mai dato associare al clima. Posso permettermi di non vedere nulla, per qualche istante, ogni volta che rientro nella buia mia stanzetta dal sole assoluto enorme e cantante là fuori, posso rilassarmi ed aspettare un attimo (o al massimo muovermi al buio, cosa che senza occhiali mi ritrovo a fare sempre) e star serena: il mondo prima o poi riappare sempre per quello che è. Se non lo riconosco vuol dire che la mia idea su di lui è rimasta indietro. Dunque di certo c`è che prima o poi un mondo riappare, non si sa in quale forma esattamente, ma qualcosa solitamente emerge.

Ora ad esempio vedo assai bene di aver bisogno di un ripasso sugli accenti in italiano. Chi ha voglia di correggermi vince un vasetto di sugo ai piselli.

7 commenti:

Il Capo dei Limoni ha detto...

la contact dance!!!! quanto tempo che non ne sentivo parlare!!! una mia amica, mio sogno erotico delle superiori, cercò di coinvolgermi nella cosa... ma non eravamo la coppia giusta, insomma... beh dai non sto a spiegare, cmq grande la contact dance, ogni tanto penso di fare un altro tentativo!! (ancora più importanti degli accenti sono le virgole, non ci crederai ma una cosa su cui la maggior parte delle persone hanno problemi é la trasposizione di un linguaggio parlato in forma scritta, non sanno dove piazzare i vari segni di punteggiatura!) ciao da lo StupeFatto, Campi, io insomma!

Giulia ha detto...

ciao!
e a punteggiatura come sto messa? guarda che se non mi correggi specificamente non lo vinci il vasetto di sugo ai piselli! Alla fine il piede ha deciso di segnalarmi l`esistenza di qualcosa di storto e settimana prox vedo un dottore, nonostante i bullismi del mio compagno di casa per il quale se vai a farti vedere senza essere moribondo "you are a baby". Io sono mia figlia e io sono mia madre e cerco di prendermi cura di me per sentirmi bene e al sicuro. tra l`altro parlare in inglese dopo il dentista, ancora in anestesia fa sempre "piccolo circo interiore"... A presto! Non vedo l`ora di star meglio e fare ancora contact dance!

Anonimo ha detto...

Sono giovanni
Stamattina mi sono detto "vai a cercarla su intradent". Ho letto qua e là. Scrittura possente, come sempre. Vedo che di strada ne hai fatta. Me ne rallegro. Scusa se ti piombo così tra capo e collo. Sul mio conto non ho cose interessanti da riferirti.
Ci aggiorniamo tra un anno

Giulia ha detto...

Ciao Giovanni
piomba pure quando vuoi. Sono felice di sapere che ancora quel che scrivo ha senso in italiano (che fatica...)
Sei ancora a Bergamo? Buon tutto e abbracci

Il Capo dei Limoni ha detto...

massì alla fine sei brava a scrivere, you know, e poi io non sono altro che un pessimo lettore, un discreto scrittore e un fallimentare studente di lettere moderne... insomma, non posso ritirare la mano perciò non i é consentito di scagliare pietre su chicchesia... ma a melbourne ci sono un tot di italiani? é un po' come la terra dove i sogni dei ragazzi e delle ragazze si realizzano? da tempo sto pensando di abbandonare l'italia, anche se non darei mai ragione a Carla Bruni, neppure sulla scelta di un tipo di posata o di un altro per il pranzo :-)

Giulia ha detto...

@stupe:
io non la vedo in termini di giudizio ma di ricerca, la questione dei consigli e delle correzioni, anche in inglese, come in tutte le cose che imparo. Un regalo, bello, un aiuto amichevole, che infatti ringrazio con piccoli doni se posso. Quindi vai di osservazioni sulla punteggiatura! (e sugli accenti)
Melbourne come il resto del mondo non siede perfetta sul tempo e sulle aspettative, non aiuta idealizzare i luoghi o i tempi, ogni sito ha le sue meraviglie e le sue frustrazioni, qui tutto si muove molto velocemente ma bisogna uscire dal guscio ed essere pronti a farsi schiaffeggiare ripetutamente dal vento e dal futuro e imparare a stare in piedi sulle proprie responsabilita`. La nostalgia non viene vista come buona a priori e lamentarsi senza agire non rappresenta un`opzione permessa o socialmente accettata. Insomma, non sempre si sta comodi, ma a volte quel che serve e` proprio uscire dalla zona comoda e sperimentare se stessi senza rete. Anche se adesso come adesso vorrei tanto potermi raggomitolare in un qualche luogo dove tutto mi fosse familiare, e poterlo fare senza sentire continuamente urlare il mio piede destro, sul quale dovro` camminare anche oggi come ieri e come domani. Un abbraccio.
Comuque si`, qui la speranza ai giovani non viene stroncata costantemente e se hai voglia di sbatterti e hai passione e sei affidabile e consistente puoi realizzare i tuoi progetti.

Il Capo dei Limoni ha detto...

beh dunque metto melbourne nella rosa delle possibili mete da visitare qualora un eccesso di iniziativa mi portasse a spostare il mio didietro in qualche altra landa... anche se ovviamente, se avessi il dono di sapere tutte le lingue del mondo, sai tipo gli apostoli, me ne andrei subito in japan, che é una terra che mi piace perché ci sono donne che ridono per niente e sette di assassini cui aderire qualora la noia prendesse il sopravvento :-) si vedrà, si vivrà, boh, mah, ciao!